Le Camere di Commercio


Gli enti pubblici locali a tutela delle imprese italiane


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“Le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura sono enti pubblici dotati di autonomia funzionale che svolgono, nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza, sulla base del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 118 della Costituzione, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali.” (Decreto Legislativo 15 febbraio 2010, n. 23, modifiche alla legge 29 dicembre 1993, n. 580)

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  • attività amministrative: tenuta di registri, albi, elenchi, ruoli, nei quali vengono registrati e certificati i principali eventi che caratterizzano la vita di ogni impresa
  • attività promozionali: sostegno alle imprese e allo sviluppo dell’economia locale
  • attività di studio, analisi e monitoraggio dei dati sull’economia locale: per una migliore conoscenza della realtà socio-economica sulle imprese e per le imprese
  • attività di regolazione del mercato: per promuovere e aumentare la trasparenza, la certezza e l’equità delle relazioni economiche tra imprese e tra imprese e cittadini.
Le Camere di Commercio svolgono, nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza, funzioni di supporto e di promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie locali, nonché, fatte salve le competenze attribuite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato alle amministrazioni statali, alle regioni, e agli enti locali, funzioni nelle materie amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese. Le Camere di Commercio, singolarmente o in forma associata, esercitano, inoltre, le funzioni ad esse delegate dallo Stato e dalle regioni, nonché i compiti derivanti da accordi o convenzioni internazionali, informando la loro azione al principio di sussidiarietà.

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E’ un ente:

  • pubblico: in quanto opera in forza di un'autorità (oltreché, ovviamente, con i normali strumenti del diritto privato)
  • autonomo: la sua autonomia, prevista per legge, è di tipo statutario e regolamentare, finanziario, amministrativo
  • autarchico: emana atti amministrativi che hanno la stessa efficacia di quelli emessi dallo Stato
  • locale: in quanto opera nell'ambito di una circoscrizione di competenza, di regola coincidente con la provincia
  • non territoriale: l'autorità dell'ente non si estende a tutti i soggetti di un determinato territorio, come nel caso invece delle Regioni, Province e Comuni
  • necessario: la sua istituzione è prevista da una fonte normativa primaria
  • non economico: il perseguimento di finalità di lucro non rientra fra i suoi compiti, e può esercitare attività economiche soltanto in misura marginale ed in modo funzionale al perseguimento degli obiettivi istituzionali
  • istituzionale: realizza una rappresentanza generale di interessi, di contro alle associazioni che perseguono l'interesse particolare degli associati.

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Il sistema camerale italiano è un universo composto da Camere di Commercio competenti per territorio, Unioni Regionali, sedi distaccate, Centri Estero Regionali, Camere di Commercio Italiane all'Estero, Aziende speciali, Eurosportelli ed oltre mille partecipazioni in infrastrutture, società, consorzi ed altri organismi.
In Italia il Sistema Camerale è rappresentato da Unioncamere, l'Unione italiana delle Camere di Commercio, mentre a livello europeo c'è l'associazione degli organismi camerali Eurochambres.

 

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  • tenuta del Registro Imprese, del Repertorio economico amministrativo (REA), e degli altri registri ed albi attribuiti dalla legge
  • promozione della semplificazione delle procedure per l'avvio e lo svolgimento di attività economiche
  • promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitività, favorendo l'accesso al credito per le PMI anche attraverso il supporto ai consorzi fidi
  • realizzazione di osservatori dell'economia locale e diffusione di informazione economica
  • supporto all'internazionalizzazione per la promozione del sistema italiano delle imprese all'estero, in raccordo, tra l'altro, con i programmi del Ministero dello Sviluppo Economico
  • promozione dell'innovazione e del trasferimento tecnologico per le imprese, anche attraverso la realizzazione di servizi e infrastrutture informatiche e telematiche
  • costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori e utenti
  • predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti
  • promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti
  • vigilanza e controllo sui prodotti e per la metrologia legale e rilascio dei certificati d'origine delle merci
  • raccolta degli usi e delle consuetudini
  • cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie, in materia di alternanza scuola-lavoro e per l'orientamento al lavoro e alle professioni.